Per comprendere il diffondersi dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione e riflettere sul perché il cibo oggi sia un’ossessione nei video, nelle immagini, nella comunicazione dei giovani e degli adulti
In Italia un ragazzo su 10 soffre di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA). Sono causati da fattori genetici, biologici e psicologici: colpiscono bambini e adolescenti e costituiscono la prima causa di morte, dopo gli incidenti stradali, per la fascia di età 10 – 17 anni.
Un’emergenza silenziosa, che si è aggravata durante la pandemia e che troppo spesso rischia di passare in sordina. Per evitare che questo accada, Bimbo Tu, in collaborazione con Cineteca, Bologna Welcome, Università di Bologna, Comune di Bologna, ha promosso l’evento B.Great, “Intelligenza Alimentare”, una mattinata al cinema Modernissimo per dialogare e riflettere sul male che affligge una larga percentuale di giovani in età evolutiva. A rendere possibile l’evento sono stati i main partner Banca di Bologna, Stefauto e UniSalute. A raccontare la mattinata con particolare attenzione, il media partner Il Resto del Carlino.
Una riflessione corale, che ha coinvolto tutti: cittadini, genitori e ragazzi, medici, giornalisti, insegnanti e psicologi per intervenire concretamente e invertire la rotta.
La mattinata è iniziata con la proiezione del film Maledimiele di Marco Pozzi, con Sonia Bergamasco, Gianmarco Tognazzi, Isa Barzizza, Benedetta Gargari. A introdurre il film, Anna Di Martino, Cineteca di Bologna e Cora Querzé, Direttrice Generale di Bimbo Tu.
“Maledimiele è incentrato sulla storia di Sara, un’adolescente di quindici anni che precipita, in modo lento ma inesorabile, nell’abisso dell’anoressia – spiega il regista Marco Pozzi – Nel film il punto di vista della protagonista coincide con quello dello spettatore. In questo modo Sara accompagna lo spettatore nei meandri della malattia, senza alcun compiacimento voyeuristico. Mi interessava la dimensione mentale della malattia, non il corpo che si scarnifica”. “Maledimiele – prosegue – è un film sul senso e l’importanza del vedere davvero quello che si guarda. Mai come oggi è così importante andare oltre il limite fisico e comprendere davvero il mondo”.
Dopo la proiezione, il regista ha discusso del tema dei DNA con la platea e il pool di esperti. Erano infatti presenti anche la Professoressa Antonia Parmeggiani, Neuropsichiatra Infantile, Docente dell’Università di Bologna, Direttrice del Centro Regionale per i Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione, Cora Querzé, Direttrice Generale di Bimbo Tu e Roberta Toschi, Presidente della quinta Commissione consiliare salute, welfare, politiche per le famiglie, la comunità e delle fragilità. A moderare il dibattito è stata la giornalista e conduttrice di ETv, Sabrina Orlandi che è riuscita a dare voce alle tante domande pervenute in diretta, anche grazie all’utilizzo di una piattaforma digitale, diretta dallo staff di Bimbo Tu che ha permesso ai partecipanti di interagire con gli esperti in forma anonima, visto il carattere intimo e personale delle domande, a volta anche drammatiche.
Sul palco è salita anche Claudia Vavassori, ex paziente, che ha combattuto per 5 anni contro un disturbo alimentare che ha “fortemente influenzato e complicato i suoi rapporti e relazioni”. Dopo un lungo percorso, Claudia è riuscita a realizzare il suo sogno: dopo il diploma ha studiato cinema a Bologna e oggi lavora nel settore. “Oggi lavoro nel cinema, sono un tecnico di macchina da presa e amo il mio lavoro – racconta – . Il mio passato me lo porto dentro con dignità, non lo allontano più, è parte di me, lo accolgo con orgoglio perché se oggi sono qua a parlarvene è perché spero che attraverso la mia testimonianza possa dare speranza a chi oggi soffre e fatica a trovare la luce”.
Non tutte le esperienze, però, si concludono positivamente come quella di Claudia. “È significativo e preoccupante il fatto che nel post-pandemia un numero crescente di ragazzi in Italia soffra di Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA), con conseguenze anche fatali”, sottolinea la Professoressa Antonia Parmegiani, Neuropsichiatra Infantile, Docente dell’Università di Bologna, Direttrice del Centro Regionale per i Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione. “Questo evento è un passo importante nella sensibilizzazione della comunità per questa emergenza silenziosa – aggiunge – . È incoraggiante vedere la partecipazione di diverse figure, operatori sanitari, insegnanti e genitori, tutti impegnati a trovare soluzioni e ad invertire la rotta di questa preoccupante tendenza. La testimonianza di Claudia Vavassori aggiunge una prospettiva toccante e un’ispirazione tangibile per chi sta lottando con i disturbi alimentari. La ricerca anche con l’uso di strumenti come la realtà virtuale e le piattaforme digitali durante l’evento mostra un approccio innovativo nell’affrontare questa sfida complessa – conclude -. Spero che iniziative come questa possano portare ad una maggiore consapevolezza e ad azioni concrete per supportare i giovani che ne hanno bisogno”.
Durante tutto l’evento è stato anche possibile sperimentare un visore di realtà virtuale nel foyer del Modernissimo, attraverso il quale conoscere il progetto “Riguardati” di Bimbo Tu.
“Quello che è assolutamente necessario, indispensabile e a questo punto urgente è la creazione di una rete che non sia solo sanitaria e sociale ma deve essere civile, politica – sottolinea Roberta Toschi, Presidente della quinta Commissione consiliare salute, welfare, politiche per le famiglie, la comunità e delle fragilità – perché i casi in aumento ci stanno manifestando un fortissimo disagio dei nostri giovani, che sono patrimonio della comunità. È quindi compito della comunità tutta muoversi e raccordarsi per creare una sorta di tappeto elastico dove i nostri giovani possano atterrare ma non cadere”.
“Da oggi Bimbo Tu apre una stagione di attività di sensibilizzazione che affiancano il supporto attivo in ospedale, nostra mission dal 2007 – spiega la Direttrice Generale dell’associazione, Cora Querzé – . Crediamo fortemente che diffondere una cultura di informazione e sensibilizzazione circa il tema dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione sia la chiave affinché cittadinanza e istituzioni prendano coscienza del problema e si attivino a riguardo facendo rete, attraverso il dialogo tra tutti gli attori coinvolti. Ringrazio la solidarietà della platea e la partecipazione calda e coinvolta che oggi ha reso così intimo e commovente questo evento. Grazie anche a tutti i partner, i relatori dell’evento e le istituzioni che hanno risposto all’invito con sollecito interesse”.