Prima ancora di essere Presidente dell’Associazione Bimbo Tu, sono un cittadino e una persona come tutti voi, ed è a ciascuno di voi che rivolgo questo appello affinché si possa ritrovare quel clima di umanità e profonda solidarietà che si era creato durante la prima ondata di contagi da Coronavirus. Perché è solo con il sostegno e il rispetto reciproco che potremo sconfiggere questa terribile pandemia che ci sta affliggendo da mesi.
Ricordo bene i tanti slogan in cui comparivano le parole “insieme” o “uniti” a sottolineare che è solo con la coesione, la vicinanza e la condivisione che possiamo uscire vincenti da questa battaglia. Ora, la stanchezza e l’esasperazione che tutti noi stiamo vivendo sulla nostra pelle a causa di questa situazione di preoccupazione e restrizioni che sembra non avere fine rischiano di prevalere sulla consapevolezza e di allontanarci. E questo non è di aiuto né alle singole persone né a coloro che lavorano quotidianamente e instancabilmente per garantire la nostra sicurezza e tutelare la nostra salute.
Come Presidente di un’Associazione che opera in ambito ospedaliero, ho vissuto e vivo da vicino i momenti dell’emergenza sanitaria, toccando con mano l’impegno, la dedizione e gli sforzi di medici, infermieri e personale socio-sanitario. Persone che sono state chiamate a lungo “eroi” e che ora sono quasi dimenticate o addirittura discriminate poiché accusate di diffondere il virus.
Non possiamo e non dobbiamo dimenticare che queste persone sono state catapultate improvvisamente in uno scenario tragico a combattere un nemico sconosciuto: si sono dovute inventare una nuova medicina; hanno lottato ogni giorno, senza sosta, per salvare vite, anche mettendo a rischio la loro stessa salute; hanno dovuto troppo spesso convivere con il senso di impotenza, inadeguatezza, frustrazione e dolore di fronte alla morte.
Non possiamo e non dobbiamo dimenticare che queste stesse persone, oltre a essere professionisti, sono anche esseri umani: con paure e fragilità, che sono genitori o figli e che, come noi, sono spaventati. Ma nonostante questo continuano a stare ai loro posti, in prima linea, per il bene di tutti noi.
Non possiamo e non dobbiamo dimenticare, infine, che siamo noi i primi, come cittadini, a dover fare la nostra parte, per aiutare noi stessi, le nostre famiglie, gli operatori sanitari e l’intera comunità a uscire da questa situazione, che ormai non è più un’emergenza solo sanitaria ma anche socio-economica. Perciò, recuperiamo l’umanità e la solidarietà di un tempo, il sostegno e il rispetto reciproco. Ripartiamo da qui.
Alessandro Arcidiacono, Presidente di Bimbo Tu APS