Testimonianze

 

Marilena, volontaria


Dai momenti difficili emergono le più grandi intuizioni… ed eccomi qui a far parte di questo meraviglioso gruppo. Volontaria per donare piccoli gesti, parole semplici, sorrisi sinceri e a ricordare a chi è in difficoltà che non si è mai da soli. Questo percorso non è solo dare, ma anche ricevere dai piccoli pazienti del Bellaria e dalle loro famiglie tanta ricchezza d’animo”.
 

Laura, volontaria


“Quando ho iniziato questa esperienza pensavo di non saperci fare con i bambini. Poi una mamma un giorno mi ha detto: sei bravissima perché non fai sentire mio figlio malato, lo tratti come se la sua malattia non esistesse”.
 

Gianluca, volontario


“Perché sono un volontario Bimbo Tu? Credo sia importante condividere il proprio tempo con chi è meno fortunato di noi, donare un sorriso e ammirare la straordinaria forza dei piccoli guerrieri del Bellaria”.
 

Monia, volontaria


“Sono affetta da idrocefalia dalla nascita, i medici hanno diagnosticato la mia patologia il giorno dopo il mio 22esimocompleanno. Inizialmente avevo paura di farmi coinvolgere, invece diventare volontaria mi ha dato tanta forza d’animo... ogni bimbo che incontro mi insegna qualcosa di meraviglioso”.
 
 
 

Famiglia Attorresi


Nel 2018 siamo arrivati per la prima volta all’ospedale Bellaria da un piccolo paesino delle Marche. Nostro figlio Jacopo doveva sottoporsi ad alcuni esami. Dopo aver prenotato il ricovero ci ha subito contattati una ragazza dell’associazione Bimbo Tu per conoscerci, presentare i servizi e capire l’età e i gusti di Jacopo.
Il momento in cui ti trovi a dover affrontare la malattia di un figlio non è semplice. Spesso per stargli accanto si hanno difficoltà a seguire questioni che normalmente sarebbero semplici da gestire. In momenti come questo, anche la ricerca di una stanza può essere difficile.
Ricordo che avevamo trovato una camera parecchio distante dall’ospedale, in un hotel due stelle, per cui ci avevano chiesto duecento euro per una sola notte. I prezzi erano folli perché nelle grandi città come Bologna, soprattutto in periodi di fiere, lievitano notevolmente. Certo, in momenti come questo, vorresti lasciar perdere tutte le questioni economiche. Vorresti solo restare al fianco di tuo figlio quando gli dicono che non potrà più passare le giornate a correre e giocare in maniera spensierata ma dovrà restare fermo, magari in ospedale, per molti mesi.
L’associazione ci ha aiutati, ci ha messo a disposizione una casa nelle vicinanze dell’ospedale Bellaria. Un appartamento dotato di tutte le comodità. Una casa in cui ci si potrebbe tranquillamente vivere e che io e mia moglie potevamo utilizzare senza problemi di orari. Così siamo riusciti a concentrare tutte le energie su Jacopo.
Arrivati in reparto siamo stati accolti dai volontari di Bimbo Tu. Tra animazione, laboratori e letture animate sembrava di essere in un parco giochi e Jacopo l’ha vissuta divertendosi. L’associazione trasforma il reparto in un gioco, un qualcosa di piacevole, di bello.
I bambini arrivano a sentirsi dei veri e propri eroi, soprattutto quando i personaggi famosi vengono a visitare il reparto. Durante la nostra permanenza, ad esempio, ci hanno fatto visita i giocatori del Bologna Calcio. È stata un’esperienza piacevole anche per noi genitori che ci siamo trovati davanti a ‘figure mitologiche’.
Il sostegno dell’associazione è stato veramente fondamentale. Il rischio è spesso quello di essere costretti a vivere in macchina pur di stare vicini al proprio bambino e di vivere l’ospedale come un posto in cui soffrire e sperare che vada tutto bene.
Potrei descrivere l’associazione con tante parole. Penso bastino quelle di Jacopo che un giorno ci ha detto: ”Vorrei che questa fosse casa mia”. Sono parole che valgono più di tutti i discorsi che possiamo fare noi adulti perché vengono dall’ingenuità di un bambino e ti fanno capire come ha vissuto quest’esperienza.

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